Avviare un’attività in proprio è un tema attuale. Da questo può esserti arrivato lo stimolo a tirar fuori quel progetto dal cassetto. Forse l’idea non è completa al 100% e andrebbe aggiornata. E’ però ancora una buona idea. E a questa, stavolta, nessuno ci ha ancora pensato. Come superare i primi dubbi? Iniziamo dalle prime…
Le resistenze
Le idee ci sono quindi e anche concrete. Ma quando materialmente devi cominciare a fare, a portare avanti delle azioni in direzione del tuo nuovo progetto cominciano i problemi. Ti assalgono una serie di pensieri pronti a dissuadere ogni singola attività che vada in quella direzione. Improvvisamente quel progetto comincia ad avere diverse difficoltà che non avevi considerato all’inizio e più ci pensi e più ne trovi di nuove. Poi magari ti trovi a parlarne con gli amici o con i familiari e, anche se nessuno di loro conosce veramente il settore o il mercato a cui stai pensando, ti trovi a combattere con nuovi detrattori. Perfetti per evidenziare ancora nuove difficoltà che non avevi messo in conto. A questo punto se la convinzione non è davvero forte, rischi di perdere entusiasmo fino a rinunciare alla tua startup.
Un cervello pigro
A spiegare perché noi e i nostri amici o familiari sono così bravi a sabotarci ci aiuta David Di Salvo. Nel suo libro “Cosa rende felice il tuo cervello” egli spiega ampiamente come il nostro cervello abbia la prevalente attitudine a mantenere lo status quo.
In altre parole il nostro cervello è un “pigro”. La spiegazione fisiologica è che il nostro cervello che si è formato sempre più “performante” grazie alla nostra capacità di averlo stimolato tende, nel tempo, a ripercorrere gli stessi schemi.
Ciò che è nuovo e che quindi “mette in discussione uno schema consolidato, è considerato come una minaccia. (…) In altre parole, il cervello ama la stabilità.
Il cortocircuito con l’ambiente
L’altro elemento che in fase di avvio genera detrattori è l’ambiante.
All’interno del nostro ambiente, infatti, in base ai nostri comportamenti, nel corso degli anni, ci siamo creati un ruolo. In questo ruolo noi inconsapevolmente interpretiamo una parte. Le persone hanno delle aspettative su quello che noi pensiamo e di conseguenza su come agiamo. Qualsiasi azione che va in una direzione nuova rispetto a quel ruolo crea un “cortocircuito” nel nostro sistema. Usciamo dagli schemi in cui le persone ci hanno inserito e quindi hanno difficoltà nel variare quello schema e per questo tenderanno a dissuaderci dai nostro progetti. Non lo fanno per cattiveria, anche loro difendono il loro sistema. Proteggono i loro schemi.
Per avviare una nuova attività bisogna essere disposti ad affrontare non solo le proprie ma anche le resistenze dei nostri cari. I loro dubbi alcune volte possono assumere la forma di critiche ma, te lo ripeto, è il loro sistema che difendono. Ricordalo!
Come superare le resistenze
Per superare questo periodo crea attorno a te un ambiente che sia invece sostenitore dei tuoi progetti. Puoi farlo sia con qualche superstite del tuo ambiente attuale che con persone nuove che hanno gli stessi tuoi interessi e nessuna aspettativa su di te.
Esempio: se il tuo progetto è di vivere di fotografia comincerai a frequentare forum, fare pratica. A contattare persone che hanno imparato a vivere di fotografia negli ultimi tempi. Fare concorsi e provare nuove attività che appartengono a quel sistema. Parola d’ordine: Sperimentare. Trovare la propria identità nell’ambiente dei fotografi.
Se vuoi approfondire questo tema su come affrontare questa fase leggi questo post.
In ogni percorso di cambiamento sono sempre presenti tre fasi:
Azioni Cattive -> Risultati Cattivi
Azioni Buone -> Risultati Cattivi
Azioni Buone -> Risultati Buoni
C’è una fase, cioè, in cui pur compiendo esattamente le azioni corrette per raggiungere il risultato prefissato ne conseguiranno risultati negativi. Il che può essere frustrante se non abbiamo chiaro che è una fase del processo. Solo nella terza fase arriveranno i goals.
Dobbiamo quindi essere consapevoli che ci vorrà del tempo prima che le nostre azioni diano risultati concreti.
Analisi S.W.O.T
Questo periodo è ideale per osservare il nostro sistema dal punto di vista della nostra attività futura. Prenditi un momento, quindi, per analizzare la tua vita, i tuoi impegni quotidiani, le spese a cui sei vincolato, le persone che frequenti e le tue abitudini:
- Quali sono i punti di forza (Strength) su cui già puoi contare per aprire la tua attività? Quali gli elementi, le risorse, le competenze, le caratteristiche in tuo possesso che ti facilitano nel lancio della startup?
- Quali sono i punti di debolezza (Weakness)? Gli ostacoli e le zavorre che renderanno più difficile il decollo?
- Quali opportunità (Opportunity) vedi nella tua vita nell’apertura dell’attività?
- Quali minacce (Threat) possiamo intravedere invece all’orizzonte nel diventare di noi stessi?
Una volta disegnato lo sguardo d’insieme, elimina o riduci i punti di debolezza e le minacce o individua il modo di trasformargli stessi elementi in punti di forza e opportunità.
Azione e determinazione
Da qui in poi per dare avvio al progetto conteranno solo azione e determinazione.
L’azione è la parte di gran lunga più importante per far sì che le cose accadano. Quasi mai conta davvero la precisione dell’azione. Per quello c’è sempre tempo. Conta che materialmente ci sia un movimento verso l’obiettivo. Il vero percorso nessuno può mai prevederlo esattamente.
La determinazione servirà nei momenti in cui verranno le inevitabili difficoltà e imprevisti.
A quel punto però la gratificazione dal raggiungimento degli obiettivi prefissati saranno ancora più vicini!
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