Non sono un grande appassionato di calcio; lo ammetto. Sono sempre stato però affascinato dalle persone di successo. Il calcio è un ambiente molto competitivo in cui chi emerge ha saputo mettere in campo grandi capacità. Ci sono delle analogia con l’universo di cui ci occupiamo qui.
In particolare del modello di leadership di un grande campione prima sul campo e poi sulla panchina di allenatore come Carlo Ancellotti. Specialmente quello del coach è un lavoro in cui c’è bisogno di essere ascoltati e seguiti e a me è piaciuto il suo messaggio. Per questo lo condivido.
L’occasione
Sto leggendo il libro di Ancellotti uscito da poco e malgrado parli di un contesto molto diverso da quello delle neo-aziende innovative e non, ho trovato tantissime analogie con la follia del mondo delle startup e quindi tanti insegnamenti.
Un uomo con una carriera inarrestabile da 40 anni, con le due parole del titolo del libro “leader Calmo” ha espresso un modello di leadership vincente e che ancora stenta ad essere riconosciuta. Una bella conferma, ancora una volta, di come sia possibile ottenere forti leadership approcciando alle persone con attenzione e fiducia. Anche in contesti iper-competitivi e iper-veloci.
Eppure nella quotidianità tanti sono i leader che hanno successo con un approccio “calmo”.
“La leadership si può imparare, non imitare”
Carlo Ancellotti
Il leader è un mestiere che si impara, indipendentemente dalle tue esperienze, ogni percorso di vita ti mette davanti ad opportunità di esercitare leadership e sta a te decidere di entrare nel ruolo e fare tesoro delle diverse occasioni che ti capitano per imparare qualcosa in più.
Alla base però c’è il carattere che è un aspetto forte della personalità, che non puoi cambiare (…facilmente). Ancellotti ci ha dimostrato in tutti i suoi anni di carriera da coach che un approccio calmo e rispettoso come il suo è in grado di esercitare una forte leadership.
È un esempio importante secondo me perché siamo sempre più abituati a sentire persone che per far sentire la loro voce gridano. Con i media che amplificano casi di quest genere specie se in politica o in ambienti lavorativi.
Oggi sia nel calcio che in politica vediamo quindi leader “nervosi” e lo stesso se pensiamo allo stereotipo del boss in azienda ci aspettiamo qualcuno che sbatte il pugno sul tavolo, alza la voce e rimprovera tutti indiscriminatamente.
Lo stesso Steve Jobs, mito assoluto dell’imprenditoria, è spesso descritto come un uomo poco paziente e che ad ogni errore dei suoi collaboratori si rivolgeva con toni molto forti e irrispettosi. Tanto che quando si presentò l’occasione per il management perse la leadership e l’azienda in un colpo solo. E impiegò anni per riconquistarla.
Carlo Ancellotti ci ha dato dimostrazione di un altro modo di essere leader con i suoi diversi anni di carriera nel calcio mondiale.
Come spiega infatti nel testo:
“il mio metodo è parte di ciò che sono; è coerente con il mio carattere e con la mia personalità”.
Le analogie
Calcio e startup sembrano due mondi lontani ma se li guardi con un po’ di attenzione di accorgi di quante analogie invece ci siano tra i due mondi. Eccone un paio:
Follia
Non bisogna essere un grande intenditore di calcio per notare la follia che pervade tutto il mondo del calcio per le cifre da capogiro a cui viaggiano valutazioni di giocatori ed allenatori oltre a quelle degli ingaggi. Esattamente lo stesso accade in un business in cui startup con grandi aspettative arrivano dal niente senza aver fatturato ancora un centesimo cifre esorbitanti di valutazione e che si sgonfiano dopo poco per non aver ottenuto i risultati sperati.
Turnaround
Riportando dei numeri del calcio inglese Ancellotti rileva che in Inghilterra il lavoratore con il più alto tasso di turnover è il cameriere, il secondo l’allenatore di calcio. Ancora peggio poi è sapere che la metà degli allenatori inglesi esonerati al primo lavoro non troverà altri incarichi.
Niente di nuovo per il mondo delle startup in cui in generale in un anno sono destinate a chiudere la loro attività in 7 su 10 imprese. In Italia sembrerebbe che c’è una situazione differente. Numeri che non ho approfondito e quindi faccio solo riferimento a quelli internazionali.
A questo proposito il nostro allenatore dice che nel suo lavoro i fronti che non può controllare sono tre il presidente, i tifosi e i media. E, propio perché non posso influire su di loro direttamente, ho imparato a non preoccuparmene. Mi concentro su ciò che posso gestire, cioè il mio rapporto con i giocatori. Neanche con loro riesco sempre ma almeno un minimo posso contenerli.
L’approccio del leader calmo
Il leader calmo come si è autodefinito Ancellotti ha un approccio che è fin troppo semplice perché è sostenuto da unico e importantissimo valore che è il rispetto per le persone.
Con le persone con cui ha a che fare infatti dice ha un atteggiamento di stima e rispetto per loro e il loro. Questo mi permette di creare dei rapporti forti e con cui poi riesco a condividere le decisioni.
Ho già parlato in altro post di leadership qui in cui anche in un contesto come le startup e le imprese in generale ci sono delle modalità che possono prescindere arroganza e presunzione e che possono funzionare con gli stessi risultati.
Ho sentito spesso parlare chi non ha mai fatto l’imprenditore che pensa che per dover essere un imprenditore bisogna essere capaci di trattare le persone male e che altrimenti non ti ascoltano. E siccome non hanno un carattere di questo tipo non sono fatti per questo tipo di attività.
Ti voglio raccontare un aneddoto, ho avuto la fortuna di essere nato in una famiglia di imprenditori. Per molti anni ho pensato che non avrei mai potuto fare l’imprenditore perché non ero abituato ad alzare la voce con le persone e quindi non avrei mai potuto fare quel lavoro.
Ho trascorso gli anni di studio convinto che avrei fatto il consulente perché sapevo di impresa e allo stesso tempo da consulente non avrei dovuto essere in prima linea.
C’ho messo tempo dopo la laurea anche un po’ costretto a riconsiderare questa soluzione. Fino a quando ho capito che avrei potuto essere comunque un imprenditore e di successo senza stravolgere i tratti caratteriali.
Col tempo ho conosciuto diversi altri imprenditori calmi e tanti altri nervosissimi per scoprire che…
Non c’è un modo per essere un leader
Ma puoi imparare la modalità che meglio si adatta alle tue caratteristiche personali.
Il miglior insegnamento lo apprendi sul campo. Scoprendo le cose che funzionano acquisendole come tue e abbandonando invece quelle azioni che invece scontano effetti collaterali.
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