È di qualche settimana la notizia che il robot Asimo, il prototipo della Honda, su cui la ricerca va avanti dal 2000 è morto. La notizia mi è sembrata piuttosto contro-tendenza e ho voluto approfondire.
Sapremo presto perché Honda ha deciso di diffondere questa notizia ma di sicuro non stanno abbandonando il settore di ricerca ma dobbiamo considerare la robotica, il mercato che Asimo rappresenta, uno dei settori più in fermento dei prossimi venti anni.
Nel mio post precedente (I 6 settori del prossimo futuro) accennavo alla robotica come uno dei settori più interessanti dei prossimi anni.
Ne ho capito di più dalle informazioni che riporta Alec Rosso nel suo bel libro Il nostro futuro.
Il mercato oggi
Oggi nelle industrie e nella sanità la robotica sta diventando sempre più presente. I robot in quegli ambienti si sostituiscono a lavori ripetitivi degli uomini. È in questo momento un mercato in forte sviluppo nelle aree mondiali più ricche e più sensibili alle innovazioni. Circa il 70% delle vendite di robot è fatta tra Giappone, Stati Uniti, Cina, Corea del Sud e Germania.
E i ritmi di crescita sono del 25% all’anno.
I dati che abbiamo attualmente sono però solo l’inizio di percorso i cui risvolti possiamo ora immaginare solo parzialmente. La prossima generazione di robot, infatti, come Asimo, si appresta ad entrare non più solo negli stabilimenti di produzione ma anche negli uffici, negli ospedali e nelle strutture di assistenza per gli anziani e nelle case.
Il prossimo futuro in Giappone
Cominciamo dal problema. Il Giappone si appresta a dover affrontare nei prossimi anni un problema enorme a causa dell’invecchiamento dei suoi abitanti. Il Giappone infatti ha un record mondiale per la longevità dei suoi abitanti che à circa 80 anni.
A questo record che gli fa onore perché significa che è un popolo che sa vivere bene, il contraltare è che si appresta a dover assistere nei prossimi anni una quantità di anziani che non saranno in grado di gestire le nuove generazioni.
Seppure infatti la cultura Giapponese sia molto conservativa da questo punto di vista, e quindi le giovani generazioni sono disposte a prendersi cura dei loro anziani. Non saranno in numero sufficiente per assistere tutti. La progettazione di un robot capace di far fronte a questa esigenza risolve un problema che altrimenti potrebbe diventare difficile da gestire e sicuramente molto oneroso per la popolazione Giapponese.
Oggi in Europa
Se guardiamo la nostra situazione spostando l’attenzione sull’Europa il problema degli anziani non è molto diverso. Entro il 2025 gli anziani dai 65 in poi passeranno velocemente dal 17% al 30 % della popolazione totale e con una media per coppia di 1,4 bambino.
Anche noi quindi avremo presto bisogno di una quantità importante di energie dedicate all’assistenza degli anziani. La risposta tecnologica sembra essere la robotica. Dei simpatici umanoidi dedicati alla cura degli anziani.
I prossimi umanoidi
Saranno degli infermieri simpatici che si preoccuperanno sia dell’assistenza medica, seguendo pedissequamente le prescrizioni ricevute dai medici. Rispetteranno, quindi, perfettamente i famaci e gli orari indicati. Saranno anche in grado di aiutare a spostare gli anziani qualora abbiano bisogno di essere alzati da letti o poltrone.
E sapranno anche essere di compagnia per il paziente. Saranno infatti capaci di intrattenere i propri pazienti e persino ascoltare il paziente. Sarà interessante vedere a questo proposito, già questo è un discorso aperto, se noi uomini saremo pronti a parlare con una cosa per sfogare le nostre preoccupazioni.
Per questo la cultura scintoista praticata dall’80%del popolo giapponese per via della dottrina animista che ritiene che ogni cosa abbia un anima parte più pronta ad accettare di buon grado di parlare con una cosa cioè un robot.
Un’altro dei motivi per cui si pensa di vedere un primo grosso lancio dei robot in Giappone. E perché in questo momento i giapponesi sono all’avanguardia tra Honda e Toyota.
Un altra area del mercato sarà quella della robotica medica che sarà capace di mettere in piedi le persone che non possono camminare fornendo u struttura robotica che li aiuterà a camminare. Oltre a quello il miglioramento delle protesi che a questo punti saranno pronti sempre più a migliorare la propria funzionalità migliorando la l’integrazione tra uomo e macchina.
Il salto quantico della robotica
Fino ad oggi i robot sono stati individuati come sostituti di lavori che per l’uomo sono pericolose, sporche o monotone e che comportavano scarsa interazione personale. Da qui in avanti ci aspettiamo il salto quantico del mercato alle mansioni ddei servizi.
I progressi nella robotica infatti hanno subito un accelerazione in questi ultimi anni specie nella gestione delle informazioni attraverso il cloud e dell’alta ingegneria. Così compiti che un tempo si ritenevano prerogativa esclusiva umana – lavori che richiedono consapevolezza situazionale, ragionamento e comprensione dello spazio, interpretazione contestuale e giudizio umano – si stanno aprendo ai robot.
Le maggiori capacità di gestire le informazioni permette ai robot di incrociare dati per prendere consapevolezza della situazione e dello spazio in cui si trova. E il cluod permette di trasferire esperienza al robot permettendogli di esprimere u giudizio sulla base delle esperienza condivise.
Un mercato tutto da esplorare
La robotica è oggi come internet 20 anni fa. Si intravedono grandi potenzialità ma ancora poco si immagina di come sarà possibile concretizzare e fare mercato di successo questo settore. E probabile ad esempio che arriverà a casa anche un robot capace di occuparsi della gestione in toto della casa sia delle pulizie, spesa e cucina.
Agli intraprendenti approfondire e trovare i propri punti di connessione con questo affascinante prospettiva di grandi sviluppi dei prossimi anni.