04 Mar 2017

In una startup è molto probabile, quando si comincia a ricercare nuove risorse economiche e/o di persone, imbattersi in termini nuovi che probabilmente non hai mai sentito. O se li hai sentiti, non hanno un preciso significato nella tua testa. Le professioni di cui sto parlando sono  venture capitalist, business angel, coach  e mentor. Ognuna di queste figure può essere centrale per la crescita della tua nuova startup ma hanno peculiarità e attitudini abbastanza diverse tra loro che è bene conoscere.

In generale la funzione di questi professionisti è supportare il team nello sviluppo imprenditoriale del team apportando, a seconda dei casi, anche finanza. È sempre una opportunità confrontarsi, specie per chi è alle prime armi, con chi ha già fatto di versi anni esperienza.

Il mio consiglio è quindi sempre cercare il confronto con queste persone perché sono “portatori sani” di know how. Se poi mettono anche soldi, ancora meglio; ma non è quasi mai l’apporto di maggior valore.

Vediamole ad uno ad uno!!

Venture capitalist:

è la figura più finanziaria dei quattro. Sono degli investitori istituzionali che non entrano per niente, quanto meno non direttamente nel merito delle strategie imprenditoriali. Nè tanto meno nell’operatività della startup. Quindi è il meno invasivo di tutti gli altri. Un Venture capitalist valuta il piano industriale in base alle sue competenze e decide se investire nell’azienda Da lì in poi monitorizza i numeri per verificare i risultati aziendali ma non partecipa all’attività quotidiana dell’azienda. A seconda della quota spesso nomina una persona per partecipare ai consigli di amministrazione.

 

Business Angel:

é un soggetto singolo e non fa parte di alcun fondo finanziario. È un investitore informale privato con un patrimonio personale a disposizione. Investono per contribuire allo sviluppo delle innovazioni e quindi con l’obiettivo di apportare sviluppo economico  e naturalmente averne un ritorno economico. Come è normale che sia per una attività imprenditoriale quale è in effetti quella del business angel.

Si chiamo così perché i primi finanziarono nei primi anni del ‘900 una compagnia teatrale per i suoi spettacoli sostenendoli anche con la proprio rete di contatti personali.

Oggi questa attività  può essere  svolto in modi diversi:

  • Semplice investitore che quindi non partecipa alla gestione
  • Industriale che partecipa attivamente all’attività gestionale trasferendo know-how oltre a partecipare al capitale di rischio.
  • Occasionale che investe occasionalmente cogliendo di tanto in tanto opportunità emerse grazie a conoscenze personali.
  • Imprenditore o professionista che interviene in maniera sistematica nella ricerca di progetti imprenditoriali degni di nota.

Coach

In uno dei miei precedenti post ho già parlato di cos’è il coaching  e quindi rimando a quanto già ho scritto.

In generale è un consulente esterno che supporta le startup nel definire e portare a termine gli obiettivi aziendali attraverso lo sviluppo delle competenze personali dei singoli imprenditori. Lavora quindi per obiettivi.

Mentor:

è sempre più frequente trovare poi un figura senior all’interno del team che si chiama mentor.

Cosa fa? È un consigliere fidato, uno guida saggia, o ancora un precettore. La particolarità nel team di questa funzione è che pur essendo interno al team e avendo esperienza e competenze non è gerarchicamente legato al team. È una figura terza che ha la funzione di trasferire la propria esperienza. È il maestro.

Il mentor è quindi una guida discreta all’interno del team ma può essere molto importante. La sua esperienza può essere di grande aiuto per evitare passi falsi durante tutto il periodo di avvio della startup. L’obiettivo è quindi di aiutare e insegnare. In questo modo si evitano errori al founder e a tutto il team, si gestiscono i rischi d’impresa per cui naturalmente si aumentano le probabilità di successo.

Ancora il Mantor e colui che trasferisce la sua esperienza lavorativa passata alle nuove generazioni. Solitamente ha un’età compresa tra i 40 e 50 anni.

È dimostrato statisticamente che la presenza di un mentor in una startup è ha un ruolo attivo, e quindi i membri del team imparano da lui l’approccio al business e le dinamiche della gestione dell’azienda, riescono a raccogliere più capitali e avere migliore crescita.

 E tu? Di che aiuto hai bisogno?

Quando si è concentrati i a far partire un business è improbabile che tra le prime cose si cerchi aiuto per farsi supportare da una delle figure di cui ti ho parlato. Questi aiutano a rilevare e guardare da una prospettiva più distaccata l’organizzazione aziendale e le strategie intraprese oltre alle competenze dei singoli membri del team ma ci si può far distrarre da tutto il resto. I motivi possono essere diversi e legati a ragioni economiche ma più spesso perché non la si ritiene una priorità.

Il valore invece dell’esperienza e di avere uno sguardo critico nei riguardi dell’azienda è spesso un investimento che può velocizzare oltre ad evitare importanti errori o fallimenti.

Comment (1)

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    […] un mio precedente post ho scritto delle differenze tra Venture Capitalist, Business Angel, Mentor e Coach ma qui voglio solo soffermarmi della figura del Mentore per […]

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